L’Overshoot Day, in italiano il “giorno del sovrasfruttamento della terra”, è il giorno che segna la data in cui la domanda di risorse rinnovabili, da parte dell’umanità in un dato anno, supera quello che la terra può rigenerare. Da diversi anni l’umanità mantiene questo deficit consumando una quantità eccessiva di risorse e materie prime, producendo e accumulando troppi rifiuti, e soprattutto immettendo una quantità eccessiva di gas serra nell’atmosfera. L’Earth Overshoot Day, precedentemente conosciuto come Ecological Debt Day (EDD), è calcolato dal Global Footprint Network, un gruppo di ricerca internazionale che coordina la ricerca ecologica, sviluppa standard metodologici e fornisce una serie di strumenti per aiutare l’economia umana ad operare entro limiti ecologici e rispettare i tempi della terra. http://www.overshootday.org/
Per determinare la data esatta dell’Earth Overshoot Day ogni anno, il Global Footprint Network calcola il numero di giorni per i quali la biocapacità esistente della terra è sufficiente per sostenere l’impronta Ecologica dell’umanità in un anno. Il resto dell’anno corrisponde al suo superamento e quindi ad un deficit di risorse. L’Earth Overshoot Day è calcolato dividendo la biocapacità del pianeta (la quantità di risorse ecologiche che la terra è in grado di generare in quell’anno), per l’Impronta Ecologica dell’umanità (la domanda dell’umanità per quell’anno), e moltiplicando per 365, il numero di giorni in un anno.
(Biocapacità globale / Impronta ecologica umana) x 365 = Earth Overshoot Day
Questo calcolo, proprio come un estratto conto bancario, tiene traccia del reddito disponibile contro le spese effettuate, il Global Footprint Network infatti misura la domanda di una popolazione e l’offerta di risorse degli ecosistemi. Dal lato dell’offerta, la biocapacità di una città, di uno stato o di una nazione rappresenta la sua area di terra e di mare biologicamente produttiva, compresi terreni forestali, pascoli, terreni coltivati, zone di pesca, e la terra a riposo. Dal lato della domanda, l’impronta ecologica misura la domanda di una popolazione per quanto riguarda il cibo, i prodotti vegetali, i prodotti animali, di pesce, di legname, lo spazio per le infrastrutture urbane, e la foresta per assorbire le emissioni di anidride carbonica da combustibili fossili. Entrambe le misure sono espresse in ettari-globalmente comparabili, ettari standardizzati globali con produttività media mondiale. Un ettaro equivale a 10.000 metri quadrati o 2,47 acri. Se la domanda di una popolazione per le attività ecologiche supera l’offerta, quella regione ha un deficit ecologico. Una regione in deficit ecologico soddisfa la propria domanda importando, liquidando i propri beni ecologici (come pesca eccessiva), e quindi emettendo anidride carbonica nell’atmosfera.
Il concetto di Earth Overshoot Day è stato ideato da Andrew Simms nel Regno Unito, un ideatore della New Economics Foundation, che ha collaborato con il Global Footprint Network nel 2006 per lanciare la prima campagna globale Earth Overshoot Day, sostenuta poi da decine di altre organizzazioni non profit. Nel 2006 l’Earth Overshoot Day è caduto nel mese di ottobre, nel 2016 nel mese di agosto, esattamente l’8, il che vuol dire che in meno di otto mesi, abbiamo utilizzato più risorse naturali di quanto il pianeta è in grado di produrre in un periodo di 12 mesi. Nei mesi successivi, per il resto del 2016, abbiamo vissuto prendendo in prestito risorse preziose dalle generazioni future. Quest’anno, l’Earth Overshoot Day dovrebbe avere come data approssimativa uno dei primi giorni di agosto. La maggior parte delle persone non sa cosa sia l’Overshoot Day, ma soprattutto non sa che sta consumando più risorse di quelle che la terra ha a disposizione, per cui anche piccole azioni possono fare una grande differenza, tutti noi giocano un ruolo importante nella creazione di un mondo in cui vivere con le risorse a nostra disposizione. In un passato non molto distante, l’umanità ha iniziato ad utilizzare le risorse della natura per costruire le città, le strade, per rifornirsi di cibo e per creare prodotti, sempre in maniera bilanciata, senza esagerare con lo spreco e senza rilasciare troppa anidride carbonica. Dai primi anni 70 però si è raggiunta, e attraversata, una soglia critica: il consumo umano ha superato quello che il pianeta poteva produrre, in termini di risorse. Secondo i calcoli del Global Footprint Network, la nostra domanda attuale di risorse richiede una superficie equivalente a quella di una volta e mezzo della Terra. I dati ci mostrano che siamo sulla buona strada per richiedere le risorse di due pianeti, entro il 2050. I sostenitori dell’Earth Overshoot Day ci fanno notare che i danni di spesa ecologica eccessiva stanno diventando sempre più evidenti nel corso del tempo. Il cambiamento climatico, a causa dei gas serra emessi più velocemente di quanto possano essere assorbiti da foreste e da oceani, è il risultato più evidente e con effetti di ampia portata. Un’altra cosa che si può notare dalle date dell’Overshoot Day è che stanno sempre più anticipando la loro scadenza:
- 1987 December 19
- 1990 December 7
- 1995 November 21
- 2000 November 1
- 2005 October 20
- 2007 October 26
- 2008 September 23
- 2009 September 25
- 2010 August 21
- 2011 August 27
- 2012 August 22
- 2013 August 20
- 2014 August 19
- 2015 August 13
- 2016 August 8
- 2017 August 2
I dati non sono portatori di buone notizie a primo impatto, ma fortunatamente si può notare che se anche dal 1970 il giorno si è andato anticipando sempre di più, negli ultimi cinque anni, il ritmo è rallentato. Questo rallentamento lo si deve agli sforzi messi in atto da alcune nazioni, alla presa di coscienza avvenuta negli ultimi anni e ai nuovi modi di pensare l’economia, per esempio in Germania, buona parte dell’energia elettrica utilizzata è rinnovabile, la Cina ha messo in atto un piano per ridurre il consumo di carne (e quindi il dispendio di energie che ne deriva) del 50% entro il 2030. Solo grazie a sforzi condivisi, piccoli e grandi, si riuscirà forse un giorno a spostare l’Earth Overshoot Day più avanti. Il segreto, secondo il Global Footprint Network, è “un nuovo modo di vivere ma è raggiungibile con le tecnologie disponibili, ed è economicamente vantaggioso”.
Blogger: MR
Revisore: FN