Una recente ricerca (marzo 2017) ha messo in luce il peso che ha la gestione ambientale nelle aziende di tutto il mondo, lo studio svolto da DNV GL-Business Assurance, con il supporto dell’istituto di ricerca
GFK Eurisko, ha coinvolto più di 1.7000 professionisti di aziende in Europa, Nord America, Centro e Sud America e Asia. I risultati mettono in luce che per quasi 9 aziende su 10 la gestione ambientale è un aspetto chiave della loro strategia aziendale. Per quanto riguarda i dati che provengono dall’Italia risulta che più del 85% dei partecipanti al sondaggio controlla i propri processi per valutarne la conformità con le normative ambientali, i requisiti di legge e di effettua una regolare manutenzione degli impianti per ridurne gli impatti ambientali, registrando dei valori più alti di circa 15 punti percentuali rispetto al resto del mondo. L’82% del campione inoltre svolge attività di assessment per la valutazione degli impatti ambientali, mentre la formazione del personale in materia di gestione ambientale è una realtà per 7 aziende su 10. Possiamo affermare che le aziende italiane stanno investendo tempo e risorse per una buona gestione ambientale.
Cosa preoccupa le aziende italiane?
La gestione dei rifiuti è un fattore che preoccupa, e porta con sé non pochi rischi, a tutte le aziende del mondo, l’Italia non fa eccezione. Nel nostro paese è lo smaltimento dei rifiuti a preoccupare e interessare di più le aziende (65%; +11%). Seguono la gestione delle acque reflue, l’utilizzo di risorse energetiche non rinnovabili e la presenza di minacce fisiche (rumori, vibrazioni, minacce elettromagnetiche) che preoccupano circa 3 aziende su 10. Tuttavia come accade nel resto del mondo, anche in Italia sono i fattori esterni a spingere le imprese ad adottare sistemi di gestione ambientale. A guidare la classifica dei fattori esterni che influenzano la gestione ambientale sono le leggi e normative (76%), seguono policy interne (48%), la reputazione di marca (37%) e le richieste da parte dei clienti (37%), anche se queste ultime incidono meno rispetto alla situazione internazionale (-14%).
I vantaggi della gestione ambientale
Possiamo affermare che però ci sono anche dei vantaggi che la gestione ambientale porta con sé, e che potrebbero essere degli spunti motivazionali, infatti in linea con quanto succede altrove, anche in Italia il miglioramento delle relazioni con le autorità (46%) è in cima alla lista dei benefici conseguiti. Interessante notare come al secondo posto della classifica italiana compaia anche il miglioramento delle relazioni con i dipendenti, risulta infatti tra i benefici conseguiti per il 36% delle aziende coinvolte nell’indagine. Il 25% delle imprese italiane afferma che i benefici superano i costi. In Italia, circa l’85% delle aziende che hanno aderito all’indagine ritiene che un sistema di gestione ambientale basato sulla norma interazionale ISO 14001 e la certificazione di terza parte rappresentino un valore aggiunto per l’organizzazione e per gli stakeholder. In Italia la sensibilità è maggiore rispetto al resto del mondo.
Quali sono le prospettive per il futuro?
Ci accorgiamo che la gestione ambientale è un problema che sta a cuore alle azienda italiane anche perché nessuna di essa ha intenzione di abbassare il livello di guardia. Infatti interrogate sul proprio grado di maturità di gestione ambientale, 1 società su 3 ritiene di essere già a un livello avanzato mentre il 56% si aspetta di migliorare ulteriormente le proprie capacità di qui a tre anni. L’85% delle aziende effettua una verifica continua degli impianti e dei macchinari, anche in questo la situazione italiana è un passo avanti rispetto a quella del resto del mondo (+15%). L’82%, inoltre, svolge attività di assessment per la valutazione degli impatti. Infine, praticamente nessuna azienda ha in previsione un ridimensionamento dei propri investimenti, mentre il 33% delle aziende intervistate è intenzionato ad aumentarli nei prossimi anni. Ottimi segnali di miglioramento e prospettive eccellenti per il futuro.
L’intera ricerca qui.