Il registro cronologico di carico/scarico è un vero e proprio registro di contabilità dei rifiuti e costituisce prova della tracciabilità dei rifiuti, della loro produzione e del loro invio a recupero o smaltimento; vi sono annotati i movimenti di carico e scarico dei rifiuti. Quando di parla di carico si intende quando un rifiuto viene prodotto, quando un’azienda si “carica” di un qualsiasi rifiuto e per movimenti di scarico quando il rifiuto viene conferito ad un trasportatore e quindi quando esce dalla ditta di produzione. I movimenti di carico devono essere annotati entro dieci giorni lavorativi dalla data di effettiva collocazione di un rifiuto nel deposito temporaneo, mentre i movimenti di scarico devono essere annotati entro dieci giorni lavorativi dalla data di prelievo dei rifiuti da parte del trasportatore. Il registro di carico/scarico prima del suo utilizzo deve essere vidimato alla Camera di Commercio dove ha sede l’unità locale del produttore dei rifiuti e conservato a cura del produttore dei rifiuti per tre anni dalla data dell’ultima registrazione. Questi tipi di registi si possono comprare in una cartoleria ben fornita!
Il registro è composto da una prima facciata dove bisogna inserire i dati generali del produttore di rifiuti, come:
• Ditta: bisogna inserire il nome, la ragione sociale dell’azienda (Malu srl),
• Residenza o domicilio: indicare la sede legale della ditta (Via Artigianale 15-17),
• Codice fiscale: indicare il codice fiscale dell’azienda (02471290987)
• Ubicazione dell’esercizio: inserire i dati relativi alla vostra Unità Locale,
• Attività svolta: barrare l’attività che interessa tra quelle proposte,
• Tipo di attività: non va compilata da tutti ma solo in caso di imprese che effettuano operazioni di recupero e smaltimento,
• Registrazione: inserire il numero e la data della prima registrazione (al momento della prima registrazione) e il numero e la data dell’ultima registrazione quando si compila l’ultima registrazione del registro carico/scarico,
• Caratteristiche del rifiuto: sono solo dati informativi e non c’è nulla da compilare. Sono elencati tutti i possibili tipi di rifiuti e le loro caratteristiche fisiche.
Tutte le pagine del Registro devono essere numerate in ordine crescente, a volte con la vidimazione capita che le pagine si incollino, è importante non saltarne nessuna!!!
Carico
Vediamo ora nel dettaglio l’operazione di un carico, ovvero quando viene prodotto un rifiuto in azienda e bisogna registrare la sua presenza sul registro. Per prima cosa bisogna barrare l’operazione di riferimento, in questo caso un carico e la data dell’operazione in corso. Nel posto “numero dell’operazione” bisogna inserire il numero dell’operazione, per esempio se è la prima volta che si sta producendo un rifiuto nell’anno 2018, l’operazione di rifermento sarà 1/18. La seconda operazione sarà invece 2/18 e così via fino alla fine del anno. Nella seconda colonna c’è lo spazio per indicare il CER, ovvero lo specifico codice di identificazione che indica cosa si sta producendo (plastica, filtri, vetro, apparecchiatura elettronica), e la sua relativa descrizione, come da catalogo europeo. Subito sotto bisogna indicare lo stato fisico del rifiuto che può essere: 1. Solido pulverulento, 2. Solido non pulverulento, 3. Fangoso palabile, 4. Liquido. Se il rifiuto è pericoloso bisogna indicare anche la classe di pericolosità (HP) corrispondente al rifiuto. Infine nella terza colonna inseriamo la quantità del rifiuto prodotto, è consigliabile scriverlo in kilogrammi. L’operazione di carico si conclude qui!
Scarico
Rispetto all’operazione di carico, quella di scarico è più complessa, anche se le prime tre colonne rimangono quasi identiche si deve avere l’accortezza di collegarlo ad un formulario. I primi passaggi sono sempre gli stessi, tipo di operazione, in questo caso uno scarico, data, numero dell’operazione, sempre progressiva. Una volta compilati questi campi si deve recuperare il formulario relativo a quello smaltimento per indicare sul registro il numero e la data del formulario di riferimento. Nello spazio” Riferimento operazioni di carico” è necessario richiamare il numero del registro riferito all’operazione di carico dello stesso rifiuto. In altre parole devo segnare quali operazioni di carico, precedentemente avvenuti, sto scaricando con quella manovra. Naturalmente possono anche essere più operazioni di carico per un unico scarico. La seconda colonna rimane identica, tranne che per un passaggio finale: codice CER, descrizione del rifiuto come da catalogo europeo, stato fisico, classe di pericolosità e si aggiunge anche l’indicazione del destino del rifiuto, se è un rifiuto che può essere riciclato e destinato a nuovo uso si scriverà R, se invece è un rifiuto destinato a smaltimento si indicherà la lettera D. Nella terza colona si indica sempre la quantità del rifiuto consegnato al trasportatore e indicato nel formulario. Nella quarta colonna, se espressamente indicato nel formulario, si deve inserire l’intermediario. La quinta colonna è quella delle annotazioni e serve segnalare eventuali informazioni aggiuntive che si ritengano utili.
N.B. Non si può registrare uno scarico se non si è in possesso della prima copia del formulario redatta per il trasporto del rifiuto. Annotare sulla prima e quarta copia del formulario il NUMERO corrispondente all’ OPERAZIONE di scarico indicata nel registro. La compilazione del registro deve essere effettuata entro 10 gg lavorativi dalla data di invio del rifiuto all’impianto di destinazione (data di conferimento rifiuto al trasportatore, riportata anche nel formulario)
Purtroppo nei registri non sono ammessi errori o mancanze, se dovesse esserci un controllo, il produttore di rifiuti può andare incontro a gravi sanzioni sia legali che penali!