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Addio Sistri, benvenuto Registro Elettronico Nazionale per la tracciabilità dei rifiuti?

A quanto pare il 2019 porta con sé un’altra grande novità. Abolito il Sistri, si sta già pensando ad una sua sostituzione. Da pochi giorni il Decreto del 14 dicembre 2018 n. 135 in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione confermando, dal 1° gennaio 2019, la soppressione del SISTRI e dell’obbligo di versare i contributi previsti è diventato ufficialmente legge.

La legge introduce una prima bozza del nuovo sistema di tracciabilità istituendo il Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti, gestito direttamente dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.

I soggetti tenuti ad iscriversi al Registro, entro un termine che sarà individuato da un successivo decreto, sono:
– enti e imprese che effettuano il trattamen犀利士 to dei rifiuti;
– produttori di rifiuti pericolosi;
– enti e imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale;
– commercianti ed intermediari di rifiuti pericolosi;
– Consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti;
– per quanto riguarda i rifiuti non pericolosi, i soggetti previsti all’articolo 189, comma 3 del D.lgs. 152/2006.

Le modalità di organizzazione e funzionamento non sono ancora del tutto chiare, così come non lo sono i costi di iscrizione e il canone annuo da pagare. Rimaniamo tutti in attesa di un nuovo decreto del Ministero dell’Ambiente.

Dal 1° gennaio 2019 e fino alla piena operatività del Registro elettronico nazionale, la tracciabilità dei rifiuti è garantita attraverso gli adempimenti previgenti ovvero compilazione dei formulari, tenuta dei registri di carico e scarico e trasmissione del MUD.