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Benvenuto Welfare aziendale, ma di cosa parliamo?

Da oggi Malu Srl ha un piano di Welfare Aziendale!

Ma di cosa si tratta?. Per definizione il welfare aziendale è un pacchetto di servizi, beni e opere che l’azienda mette a disposizione dei propri dipendenti e dei loro familiari al fine di migliorare la qualità della vita lavorativa e privata. I piani di welfare aziendale, in altre parole, sono servizi che il datore di lavoro può decidere di erogare per sostenerne il potere d’acquisto del dipendente. Questi servizi non vengono considerati retribuzione e non sono quindi gravati da imposizione fiscale. Il welfare aziendale, conosciuto anche come privato o secondo welfare, si distingue da quello statale, universalistico e pubblico regolato appunto dallo Stato Italiano.

Un po’ di storia…

Storicamente l’idea del welfare aziendale nasce da alcuni imprenditori illuminati tra il XIX e il XX secolo. Questi datori al fine di contrastare gli effetti negativi del taylorismo, tentarono di aumentare la produttività passando attraverso strumenti di collaborazione e consenso. L’esempio più storico ed emblematico è sicuramente quello di Adriano Olivetti. Egli introdusse già negli anni 50-60 ad Ivrea, alloggi, scuole, ambulatori, mensa e trasporto per i suoi dipendenti. Negli anni successivi il welfare aziendale ha suscitato sempre più interesse da parte delle aziende, dei sindacati, degli accademici, dei lavoratori e non di meno conto da parte dello Stato.

Più vantaggi per tutti!

L’introduzione di un piano welfare può portare con sé tanti vantaggi sia per i lavoratori che per l’azienda stessa. Ai lavoratori sono concessi vantaggi economici, ovvero si colgono pienamente le opportunità del Testo Unico delle Imposte sui Redditi per assegnare servizi che non costituiscono reddito da lavoro dipendente e abbattere il cuneo fiscale. Il Welfare porta un miglior equilibrio vita-lavoro. I servizi di welfare agevolano la conciliazione tra sfera lavorativa e privata permettendo risparmi di tempo e denaro. Dal punto di vista aziendale si parla di risparmi contributivi in quanto il TUIR identifica le aree di decontribuzione dei servizi welfare. I servizi infatti non costituiscono reddito da lavoro dipendente. Segala un aumento generale della motivazione e produttività, infatti il welfare è una misura di sostegno al reddito ma contemporaneamente aumenta l’engagement, il clima aziendale e stimola la produttività del lavoratore. Infine permette di migliorare le relazioni sindacali poiché è uno strumento a sostegno del lavoro che si integra a pieno titolo nelle iniziative concertate con le parti sociali. Ancora, un piano di welfare adeguatamente strutturato e comunicato all’interno e all’esterno dell’azienda permette di migliorarne l’immagine pubblica e la credibilità. Può inoltre accrescere la capacità di attrarre e trattenere la forza lavoro più qualificata, in particolare i giovani.

Normative e pratiche

La normativa vigente che regola gli aspetti fiscali del welfare si trova nel DPR n.917 del 22 dicembre 1986, detto anche TUIR (Testo unico delle imposte sui redditi). In particolare si fa riferimento agli articoli 51 e 100, e relativi commi. Nella pratica aziendale l’erogazione di somme, beni e servizi avviene solitamente tramite un budget annuale spendibile per l’acquisto di benefit compresi in un paniere di opzioni di utilità da fornire in aggiunta allo stipendio (Flexible benefit). Il dipendente può scegliere in base alle proprie esigenze individuali. Il piano di welfare, per beneficiare del trattamento fiscale deve essere esteso a tutti i lavoratori (omnicomprensivo) o a specifiche categorie di dipendenti. Questo impedisce che siano concessi vantaggi ad una persona in particolare. L’espressione “categorie di dipendenti” non va intesa soltanto con riferimento alle categorie previste dal codice civile (dirigenti, quadri, operai.), bensì a tutti i lavoratori “di un certo tipo”. Ad esempio tutti quelli che hanno un certo livello o una certa qualifica o che si trovano nella “medesima situazione”. Può essere introdotto perché è sottoscritto dai Contratti Nazioni Collettivi oppure proposto liberamente dal datore di lavoro!