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GPP – Green Public Procurement

I cosiddetti “Acquisti Verdi” o GPP (Green Public Procurement) sono definiti dalla Commissione europea come “[…] l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”[…]. In altre parole si tratta di favorire l’acquisto, da parte delle pubbliche amministrazioni, di prodotti e di servizi che hanno un basso impatto ambientale. Gli acquisti pubblici rappresentano in Italia circa il 17% del Prodotto Interno Lordo (PIL) e nei Paesi dell’Unione europea circa il 14%. Si tratta di uno strumento di politica ambientale che punta al raggiungimento di obiettivi europei più ampli, come l’uso efficiente delle risorse. Gli enti e le autorità pubbliche si impegnano a fare acquisti “intelligenti” che devono incrementare la qualità ambientale delle proprie forniture e dei propri materiali, ovvero a comprare quei prodotti e servizi che hanno un minore, oppure un ridotto, effetto sulla salute umana e sull’ambiente rispetto ad altri prodotti e servizi utilizzati allo stesso scopo. Questo concetto si collega all’innovativa riflessione del Life Cycle Thinking, ovvero un’ecologia sostenibile che ci chiede di non pensare solo al prodotto così come lo vediamo pronto all’uso, ma di ragionare su tutto il suo ciclo di vita, passato e futuro. In un’ottica circolare il prodotto potrebbe non aver mai una fine, ma può essere ripensato e ridisegnato.

Stimolando il mercato, con richieste di servizi e prodotti più ecocompatibili, il progetto GPP si assume il difficile compito di avviare ed aumentare la richiesta e l’offerta di tali tipologie di beni e servizi.

Leggi e applicazioni

Le direttive europee che attualmente definiscono le linee guida nazionali sono:

  • 2014/24/UE sugli appalti pubblici
  • 2014/25/UE sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali
  • 2014/23/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione

In italia tali direttive sono state recepite attraverso il collegato ambientale L.221/2015, che tende a favorire i possessori di certificazioni ambientali nelle gare d’appalto, obbligo di applicare determinate specifiche tecniche, favorire il consumo e la produzione sostenibile ed il riciclo.

Attraverso il nuovo Codice appalti (D.lgs 50/2016), e con le modifiche apportate successivamente con il Correttivo del Codice appalti (D.lgs. 56/2017), il GPP non è più uno strumento volontario ma è diventato obbligatorio.

L’art. 34 ha introdotto l’obbligo di applicazione, per l’intero valore dell’importo della gara, delle “specifiche tecniche” e delle “clausole contrattuali”, contenute nei criteri ambientali minimi (CAM), “per gli affidamenti di qualunque importo”. 

L’entrata in vigore di queste normative è per soddisfare alcuni obiettivi, o tentare di risolvere alcuni problemi, che ora più che mai sono di importanza strategica, per esempio lo spreco di risorse (anche economiche), l’inquinamento, la mancanza di fondi nelle amministrazioni pubbliche; ecco a quali obiettivi tende il GPP:

  • Riduzione degli impatti ambientali;
  • Tutela della competitività;
  • Stimolo all’innovazione;
  • Razionalizzazione della spesa pubblica;
  • Integrazione delle considerazioni ambientali nelle altre politiche dell’ente;
  • Miglioramento dell’immagine della pubblica amministrazione;
  • Diffusione di modelli di consumo e di acquisto sostenibili;
  • Accrescimento delle competenze degli acquirenti pubblici;
  • Miglioramento della competitività delle imprese;
  • Efficienza e risparmio di risorse naturali, in particolare energia;
  • Riduzione dei rifiuti prodotti;
  • Riduzione uso sostanze pericolose.

Dopo che la commissione europea ha invitato, già nel 2003, tutti gli stati a seguire queste direttive per gli acquisti verdi, l’Italia ha accolto queste indicazioni con la Legge n. 296/2006 art. 1 comma 1126 e con D.M. 11 aprile 2008 del MATTM (G.U. n. 107 dell’8 maggio 2008), di concerto con i Ministri dell’Economia e delle Finanze e dello Sviluppo Economico, hanno adottato il “Piano d’Azione per la sostenibilità dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione (PAN GPP)”, aggiornata poi nel 2013.

ll PAN è lo strumento principe attraverso cui è possibile diffondere e utilizzare il GPP. Operativamente alcune regioni, come la Sardegna, si sono attivate aprendo gli “Ecosportelli GPP”, sportelli di informazione e supporto sui territori provinciali, mirati alla promozione e diffusione delle politiche e delle pratiche di acquisti verdi nelle Pubbliche Amministrazioni.

Concretamente applicare i GPP significa prestare attenzione all’acquisto di materiale ecologico e l’affidamento di servizi ed appalti a ditte attente agli impatti ambientali. Ad esempio beni come lampadine e corpi illuminanti, PC, devono essere a basso consumo, la carta utilizzata negli uffici deve essere certificata sostenibile o riciclata.

L’affidamento di servizi, come la gestione rifiuti urbani deve favorire il riciclaggio (istituire per esempio il porta a porta nei propri comuni), la gestione del verde pubblico deve essere accurata e limitare lo spreco di acqua e la ristorazione collettiva non deve sprecare il cibo.

Un indicatore utile di quali prodotti scegliere sono le etichette Ecolabel: tale etichette contraddistinguono quei prodotti di largo consumo e quei servizi che mantengono e garantiscono elevati standard prestazionali, ma ecocompatibili ovvero con un ridotto impatto ambientale durante il loro intero ciclo di vita (dalla produzione al rifiuto).

IN LOMBARDIA

Gli enti locali attivi negli Acquisti Verdi nel 2008 sono 137, di cui 120 Comuni, 9 Province, 3 Comunità Montane e 2 Gestori di Area Protetta.

Il 76% degli enti locali attivi ha pubblicato almeno un bando concernente il GPP. Tra questi, le tipologie di acquisto hanno riguardato:

  • per il 29% cancelleria e carta;
  • per il 15% i veicoli; per il 14% apparecchiature elettroniche, cartucce e toner;
  • per l’11% i servizi di pulizia;
  • per il 9% i servizi mensa.

L’Arpa è costantemente attiva nel promuovere i GPP con l’organizzazione di incontri, seminari e direttive, ha istituito inoltre lo sportello informativo per il GPP, contattabile all’indirizzo di posta elettronica sportellogpp@regione.lombardia.it .

Blogger: MR
Revisore: FN