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I rifiuti iniziano ad essere veramente ovunque…anche sull’Everest!

Il periodo di maggior affluenza e escursioni sull’Everest è da marzo e maggio, quando poi i turisti/escursionisti abbandonano i campi non resta altro che un’immensa discarica di rifiuti. Non aiuta di certo il riscaldamento globale. Infatti il ghiaccio che si è sciolto ha portato in superficie la spazzatura lasciata lì nei decenni. Si tratta di tante tipologie di sporco: dai residui di materiale esaurito o rovinato, abbandonato sulla montagna, fino agli escrementi umani. Per la maggior parte sono bombole di ossigeno esaurite, tende, scale, lattine, coperte. Sono rifiuti ovviamente abbandonati per pigrizia, non c’è altra spiegazione. Sono rifiuti portati fino ai campi alti e che avrebbero dovuto anche essere riportati a bassa quota durante la discesa per essere smaltiti, ma così non è stato.

 

Il monte Everest e alcuni numeri

Il monte Everest è altro 8.850 metri sul livello del mare e domina il continente asiatico, situato nella catena dell’Himalaya al confine fra Cina e Nepal. È la meta di appassionati di montagna di tutto il mondo. Questa passione però non è sempre sinonimo di rispetto di un luogo che dovrebbe essere considerato sacro. Il monte Everest è ormai una meta accessibile a tutti. Nella stagione primaverile 2018 si stimano introiti per oltre 3.2 milioni di euro, derivanti dai permessi per le spedizioni sull’Himalaya. Si conta che durante la stagione delle arrampicate circa 202 scalatori abbiano percorso la parte tibetana della vetta e 446 il lato nepalese. I turisti, non escursionisti o scalatori, sono stati invece migliaia su entrambi i lati.

Oltre a questi numeri, ci sono anche quelli dei rifiuti. Da aprile, la Cina ha raccolto dalla vetta ben 8,5 tonnellate di rifiuti. Solo nei mesi passati una squadra di 30 persone ha raccolto sulla vetta dell’Everest ben 5,2 tonnellate di rifiuti domestici, 2,3 tonnellate di feci umane e 1 tonnellata di rifiuti provenienti dall’attività di alpinismo. Si tratta di un lavoro molto impegnativo, infatti ad alta quota svolgere attività fisica è faticoso, perché aumenta il consumo di ossigeno necessario a respirare.

Questa gravosa situazione non riguarda solo il monte Everest, ma tante altre zone e tante altre vette dell’oriente, mete incontrollate di turisti.

 

Soluzioni

I governi cinesi e nepalesi hanno dovuto adottare misure severe per tutelare il territorio. Innanzitutto, servono molti più controlli da parte delle autorità, che non sempre assalgono in pieno il loro dovere di organismi vigilanti. Si è poi pensato ad azioni pratiche, per esempio i funzionari del Tibet hanno deciso di consegnare a ogni alpinista due sacchi della spazzatura per recuperare i rifiuti presenti sul percorso: ogni scalatore deve riportare con sé almeno 8 chili di spazzatura dalla spedizione. La Cina ha intenzione di costruire siti di raccolta di rifiuti e servizi igienici ecologici sull’Everest e prevede un ulteriore giro di ispezioni all’inizio del prossimo anno. Esistono poi progetti e campagne lanciate negli anni scorsi che contribuiscono a mantenere intatta la naturale bellezza delle grandi montagne. Una di queste è EvK2CNS. Grazie a questa associazione qualche anno fa, è stato inaugurato un nuovo inceneritore nel villaggio di Nanche Bazaar, nella valle del Khumbu, che ha aiutato a snellire il processo di smaltimento del Everest. Tutte le aziende possono contribuire a una donazione in loro favore e scaricare la Brochure informativa qui. Potrebbe essere un bel regalo di Natale!