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Ecomondo 2019: Industria 4.0, Green New Deal, Circulary economy, Carbon tax, Agenda 2030. Vi spieghiamo le parole del 2020.

Ieri siamo stati ad Ecomondo 2019 (Rimini), la fiera più grande d’Europa sull’ecologia, partecipano 1.300 imprese di 30 differenti paesi.

Abbiamo partecipato alla cerimonia di apertura della fiera e i relatori erano non di meno che il Ministro Costa, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Fraccaro e Ronchi il presidente del consiglio nazionale della green economy.

Sono stati presentanti molti dati sullo stato ecologico italiano e mondiale, vediamone alcuni:

  • Siamo fermi all’era dei combustibili fossili, infatti 1895 ad oggi il sistema energetico mondiale si basa ancora per il 71% su carbone, petrolio e gas;
  • Il consumo di energia al posto che abbassarsi ha raggiunto picchi storici nel 2018, il principale consumo è quello del petrolio che alimenta i trasporti;
  • A fine secolo la temperatura aumenterà non di 2 gradi come sembrava qualche anno fa, ma addirittura di 3. Al momento la concentrazione di C02 sulla terra ha superato le 413 parti per milione, un valore che la terra non ha mai conosciuto negli ultimi 800 mila anni.
  • La desertificazione avanza sempre di più, e circa il 25% della popolazione rischia già di rimanere senza acqua, gli incendi boschi aumenteranno, e negli ultimi 4 anni la perdita dei ghiacciai è stata la più elevata mai registrata.
  • Entro il 2030 vi sarà un aumento di 250.000 morti all’anno per malnutrizione, malaria, diarrea e ondate di calore.

DISCUSSIONI e CRITICITÀ

Il 2019 è stato l’anno della mobilitazione di milioni di giovani in tutto il mondo che hanno chiesto un maggiore impegno per il clima. Il tempo stringe e non è possibile aspettare che tutti i paesi partano allo stesso modo per attuare l’accordo di Parigi e portare avanti gli obiettivi dell’Agenda 2030. Il paese Italia deve accelerare e aumentare il passo verso lo sviluppo di una green economy, con emissioni nette azzerate al 2050.

L’Italia ha già raggiunto alcuni traguardi sul versante della green economy, ma il 2019 evidenzia serie criticità:

  • Le emissioni di gas serra in Italia non calano da 5 anni. Calano complessivamente in Europa del 23% rispetto al 1990, grazie a Regno Unito che le ha ridotte del 40% e alla Germania che le ha ridotte del 28%.
  • Come detto prima i consumi di energia crescono in Italia, almeno del 2% negli ultimi anni.
  • Negli ultimi 5 anni la crescita delle rinnovabili si è quasi fermata, non c’è stato praticamente nessun investimento sulle risorse e sull’energia rinnovabile.
  • Il tasso di circolarità italiano è sceso al terzo posto. Il principale indicatore dell’economia circolare è il tasso di circolarità che misura il rapporto tra la quantità di materie prime secondarie derivate del riciclo e il consumo interno complessivo di materiali. Ovvero quanti rifiuti riesco a far diventare di nuovo materie prime?!
  • Il consumo di suolo in Italia continua a crescere, nel 2018 ogni giorno 14 ettari sono stati asfaltati.
  • L’Italia è il paese europeo con più auto, causando un aumento delle emissioni di C02 del 5,5% rispetto al 2018. È anche il paese dove sono state vendute meno auto elettrice in Europa.

SOLUZIONI

Nel disegno della legge di bilancio 2020 appare un articolo dedicato al Green New Deal (letteralmente” nuovo patto verde”, il nome prende spunto dalle riforme sociali ed economiche volute dal presidente Roosvelt nel 1933/1937 per risollevare il paese dalla grande depressione)

Nell’articolo si legge che ci sono diversi fondi per la decarbonizzazione dell’economia, per l’economia circolare, per la rigenerazione urbana, per l’adattamento e la mitigazione del clima.

Continente anche un capitolo dedicato all’industria 4.0  (adesso diventata Impresa 4.0), il progetto è partito nel 2013 per agevolare le aziende durante la quarta rivoluzione industriale (quella tecnologica). Il progetto è rimasto fermo dopo la caduta del governo Renzi, ed è ripartito con il governo attuale. Nel bilancio 2020 si legge che vi saranno importanti integrazioni per favorire i processi di trasformazione tecnologica necessari alla transizione ecologica.

I prossimi obiettivi e i prossimi confronti tecnici saranno:

  • Puntare su obiettivi climatici ambiziosi,
  • Realizzare la transazione ad un’energia efficiente e rinnovabile
  • Accelerare la transizione all’economia circolare
  • Puntare sulla rigenerazione urbana e sulle green city
  • Tutelare il capitale naturale e l’agricoltura di qualità
  • Realizzare la decarbonizzazione dei trasporti
  • Sviluppare formazione, ricerca, innovazione e digitalizzazione orientate alla green economy
  • Attuare una riforma fiscale che, contemporaneamente introduca una carbon tax e tagli in modo consistente al cuneo fiscale.

La carbon tax, come la plastic tax, sono strumenti di politica fiscale. La carbon tax è tassa che verrebbe messa sulle risorse energetiche che emettono biossido di carbonio nell’atmosfera. Mentre la plastic tax è una tassa su tutti gli accessori come bottiglie di plastica, buste e vaschette in polietilene monouso (come quelle che contengono l’insalata), ma anche il tetrapak del latte o i contenitori dei detersivi. L’idea del governo è che con i soldi ricavati da queste tasse si avrebbe un fondo da investire nell’innovazione.

Il Green New Deal vuole rilanciare l’economia in difficoltà, creando nuovi posti di lavoro, permette a tutti di godere di un benessere più esteso e di qualità. Puntare tutto sulla green economy come leva dell’innovazione e del cambiamento.